venerdì 14 maggio 2010

Viversi con occhi diversi

E così tornammo a Roma
cinque anni dopo
stesso duo, stesso treno, stessi pacchi
ci lanciavamo su quelle rotaie rumorose tra sorrisi, ricordi e sha sha sha

Mi immergevo nella folla colorata
sguardi, posture, sensazioni
cercavo di leggere negli occhi della gente
un riflesso, un segnale

Ed era strano ritrovarsi lì,
ormai lavoratori, medici-in-carriera
testa di bambini
occhi ormai di adulti

Inventavamo "Nuove Identità"
Psicologi e tecnici di prevenzione
per chiedere, a questo o a quello
una strada già ben nota

E come sempre trovavo la giusta dimensione tra gli sconosciuti
tra coloro che ti guardano, ti ascoltano, ti parlano
con gli occhi della prima volta
zero filtri, zero buone-impressioni, zero preconcetti
sentivo attorno a me una meravigliosa

leggerezza...

e le note erano soltanto un meraviglioso pretesto
per essere in quella assurda fiumana
seduti per terra
sorseggiavo vodka martini
nella mia identità nuovadizecca
disquisivo di Melanie Klein e marchi CE
agorafobie
pattine antiscivolo
sapendodiresemprelacosapiùgradita
sapendoquandoèilcasod'indossareungiallocaschetto

Probabilmente avrebbe dovuto cantare la hit dell'estate
Cristiano Godano avrebbe fatto migliore figura
ma era bello così
che ci fosse qualcuno in grado di fartela scendere

Promesse difficilmente mantenibili
che sapevano di weekend ai confini con l'Africa
ci lasciavamo alle spalle compagnie
Nuvole di Fumo Senza Coda
Herb Hunter pescava due volte

La canzoncina ci guidava
il flusso decretava San Lorenzo
Via dei Sabelli ci accolse
come Manna dal Cielo

Paradiso nascosto, paradiso perduto
seduti in quella piazza a fumar sigarette
contemplavo antichi vasi
Mads e trentadue

Intensificatori di brillanza

Butelle e bolognesi

era bello potersi innamorare per un istante

energetici ingegnerismi

rivelare identità


E fu così che scoprimmo la perduta Atlantide
ci portava il flusso
noi a nostro agio
sapevamo, con occhi diversi
che quanto hai costruito nella vita,
quanto hai gettato nella vita
ti concede il dono più grande
avere gli strumenti per potersi reinventare
per sapersi inventare
ovunque e comunque
il colore attorno a te può essere il tuo

voglia di birre e di caffèdoppi
di surrealismi e di novità
la percezione dell'incredulo
dell'unicità di quanto accadente

in macchine sconosciute
nessuna paura
era meraviglioso rispondere no
non sono sicuro, non è così importante

esplorare forti
seduti per terra
tra castigliani e senzaterra
cittadini della notte
inquilini dell'assurdo
esploratori del surreale

nessun sogno
in quella dimensione così onirica
perchè si può sempre entrare in dimensioni nuove e fluttuanti
basta soltanto sentirsi

leggeri
lontani

avere occhi diversi per vivere le stesse cose con modalità divergenti

cinque anni fa mi cullavo
su quelle meravigliose bolle di sapone
a strapparsi i respiri
senza più restituirli
e mi crogiolavo nel nondetto
nei rapporti nonvissuti

ed è bello adesso
sapersi modellare
senza perdere di vista quel personalissimo e incantato punto di vista sul mondo
che rende ogni dettaglio significante
che manda in memoria libri interi di parole

perché 12 ore possono essere immense
e dense di vita, quella vera
anche quando continui a ritrovarti al punto di partenza
volta dopo volta
sguardo dopo sguardo

Mentre vivevamo quella notte così fluida
ci ripetevamo senza sosta
è persino più bello d'allora
di quel primo di maggio 2005 che aprì le porte al surreale

La hit dell'estate suonava incessantemente
Here come Psich & Tech