domenica 20 giugno 2010

Ventisette

Ed infine arrivò il giorno.
Quando avevo diciassette anni mi chiesero
Tra tutte le persone esistenti od esistite, chi avrei voluto davvero conoscere.

Risposi me stesso
(dieci anni dopo).

Dieci giorni fa la ricorrenza.

(ci è voluto un po' per metabolizzare la cosa)

A mente un po' più lucida posso soffermarmi a guardare le cose dall'esterno. Ripercorrere questo lungo periodo, che - per inciso - è l'unico della mia vita che ricordo.
Considerando quale era il punto di partenza.

Potevo sicuramente fare di meglio, non vivo in America o in Australia, non ho vinto premi o riconoscimenti particolari, non ho costruito una famiglia, non mi sono mai lanciato col paracadute e probabilmente mai lo farò.
Ci sono devo dire un sacco di cose che non ho fatto.

Eppure amo questa vita, nonostante tutto, dannatamente e disperatamente.
Amo questa alternanza di periodi
che nel momento di nero grigiore mi scuote e senza alcuna ragione apparente mi regala istanti sospesi
che mi ha permesso di girare il mondo più di quanto era lecito aspettarsi
che mi ha portato a fare la professione che ho sempre sognato (psichiatra infantile), nella città che più di tutte ho amato davvero
che mi ha restituito un anno da solo a Barcelona, con sinusoidi allegate
che mi ha fatto conoscere persone meravigliose, che stimo e che ammiro
che nonostante la mia naturale propensione a perdermi continua a regalarmi entusiasmo

Mi aspetta a casa sotto forma di cinque gattini appena nati, si materializza nella telefonata di un amico che ha un regalo inaspettato per me
è nella risata di persone che non vedevo da anni (dieci), tornano da viaggi in Motorino sempre in due, da San Benedetto ad Ancona, si appalesano tra gechi e barcode
è in un cielo che, per quanto lo rinneghi, risplende di stelle più che mai

è nelle gocce di pioggia che mi sorprendono, unico immerso nel caldo Mare Adriatico, e mi rivelano quella meravigliosa sensazione di libertà,

in viaggi in macchina che sanno di avventure surrealiste e discrete manualità

è anche camminare per chilometri, e baciarsi solamente dopo ore, ma sulle note di Pictures of You - restare abbracciati in silenzio

(e chi se ne frega come finirà e che ne sarà, è bello aprire capitoli bianchi per scoprire la storia da scrivere)

Io non lo so se avrei immaginato o preferito qualcosa di diverso, più categorizzato e definito

Ma non riesco a fare a meno di questa meravigliosa vita
Ruota impazzita
che non smette di girare
anche quando voglio non ammetterlo
e mi regala istanti preziosi
imprevedibili ricordi
e sentimenti veri